Otto casi concreti di decrescita felice in Abruzzo
La società della decrescita felice si basa sulla produzione di beni che soddisfino realmente i nostri bisogni e non di merci inutili prodotte e consumate per alimentare la crescita economica e per sopire, momentaneamente, le nostre frustrazioni. Il concetto di decrescita nasce dalla necessità di “ridurre” e adeguare i nostri valori morali e gli aspetti pratici del nostro quotidiano ad una dimensione naturale, più piccola e locale, piuttosto che abnorme e globale. Tutti noi possiamo dare il nostro contributo alla decrescita applicando al nostro stile di vita 8 semplici regole, necessarie per costruire una società fatta di relazione e solidarietà, capace di costruire rapporti umani sereni. Queste otto semplici regole, chiamate 8 R delle decrescita sono:
– Riutilizzare
– Rilocalizzare
– Ridurre
– Rivalutare
– Ricontestualizzare
– Ristrutturare
– Ridistribuire
– Riciclare
Qual è l’alternativa? Una crescita irrazionale ed infinita, fine a se stessa, fatta di variabili economiche, Spread che sale, PIL che scende, in un circolo vizioso in cui le nostre esistenze sprofondano, quasi come se le nostre vite fossero quotate in borsa e dipendessero esclusivamente dai parametri economici.
Queste dinamiche producono una società in cui la nostra umanità riveste un ruolo marginale, e in cui la nostra individualità è assorbita totalmente dal guadagnare dei soldi e per poi consumarli acquistando le merci che il mercato ci impone; i nostri figli imparano in fretta questo circolo vizioso, trasformandosi in target succulenti per mercati sempre più avidi e mercanti con sempre meno scrupoli, e così l’economia gira.Ma è proprio necessario comprare anche quando non è indispensabile?
Abbiamo veramente la necessità di cambiare arredamento, elettrodomestici, pc, telefoni, anche quando le cose che abbiamo ci bastano? Sembra di si, guardandoci attorno; ed così che la terra, l’aria, l’acqua e il sole diventano merce, l’istruzione, la sanità e perfino la solidarietà vanno pagate a caro prezzo, sia in termini economici che umani. Tutti questi eccessi produttivi in nome della crescita rendono il nostro habitat sempre più invivibile, a causa dell’inquinamento, del consumo scellerato degli di risorse naturali e della degradazione dell’essere umano a semplice produttore e consumatore di ricchezza.Per fortuna è possibile rimediare, e al scelta spetta a ognuno di noi, che puoi decidere autonomamente di aderire al processo di decrescita, per modellare la nostra società sui principi della sostenibilità ambientale, dell’equità e della partecipazione dal basso.
Nei prossimi articoli potrete conoscere le 8 pratiche alla base della decrescita felice, oltre a otto nostri conterranei che ci hanno preceduto, ottenendo ottimi risultati.
(Visited 229 times, 1 visits today)