Minus.log. Il valore dell’assenza

Subcity, artisti, Minus.log
Subcity, artisti, Minus.log
Minus.log.  rappresenta l’incontro dei percorsi artistici di Manuela Cappucci, pittrice informale e di Giustino Di Gregorio, compositore e videomaker che avevamo già avuto modo di conoscere in relazione alla collaborazione con Bruno Cerasi.

Nel Gennaio del 2012 a Palazzo Re di Giulianova insieme a Claudio Pilotti, Fabio Perletta e Gabriele Esposito Minus.log. presenta al pubblico Menhir,  un’installazione multimediale costituita da una struttura alta sette metri dove le elaborazioni pittoriche di Manuela Cappucci interagiscono con le proiezioni di Giustino Di Gregorio e Claudio Pilotti.

Il rapporto tra materia e luce, tra spazio fisico e spazio immaginario, diventa dunque il filo rosso che lega le diverse opere di minus.log.

Nel 2013 nei locali di Casa Ruggieri a Teramo e poi presso l’Aurum di Pescara nell’Alviani Art Space  viene presentato Oblivion, progetto che ancora una volta rappresenta la sintesi di esperienze artistiche differenti attraverso la collaborazione di Manuela Cappucci, Giustino Di Gregorio, Claudio Pilotti ed i musicisti Luca D’Alberto e Pierluigi Filipponi.  Qui, il valore tattile della materia lavorata con gesso e juta e che richiama alcuni degli achromes di Piero Manzoni, interagisce con il minimalismo della luce bianca proiettata in movimento sulla superficie; l’essenzialità degli elementi definisce un equilibrio formale mai statico, dove  la musica appositamente concepita per il progetto crea ulteriori armonie, mutevoli  ed inaspettate. Oblivion affascina lo spettatore rimandando ad una dimensione a tratti psichedelica ed onirica, svincolata da parametri fisici e temporali.

La ricerca di una dimensione altra, sinestetica e ricca di suggestioni sensoriali e percettive ritorna con Door, installazione intesa non solo come luogo di passaggio ma anche come terreno delle possibilità immaginative dello spettatore. La luce indaga sulla rete appoggiata su una stele in gesso mentre il tempo sospeso agisce sull’osservatore costringendolo ad una riscoperta dell’attesa e dell’assenza. Il lavoro è stato presentato presso lo Spazio Matta e all’Alviani Art Space di Pescara, ad Arcevia (AN) all’ AR[t]CEVIA – International Art festival , a Caramanico Terme (PE) all’interno di REsidenze TEatrali  e a Castelvecchio Subequo (AQ) per door/franco summa project/angelo della rivelazione a cura di Ivan D’Alberto.

La volontà di far rivivere luoghi fisici abbandonati o di guardare con occhi nuovi strutture conosciute è alla base del progetto Interlinea.

“Ci piaceva l’idea che fosse il luogo a fare tutto: le architetture (archi, portici, volte) facevano tutto creando diversi livelli, come un mapping al contrario. La luce che non va a modificare l’esistente ma si fa modellare dall’esistente e gli dà una veste nuova con un intervento delicato.”

Lo spazio architettonico viene reinterpretato alla luce di nuove percezioni, attraverso la sequenza di schemi semplici, lineari, rinnovando l’esperienza dello spettatore che entra in contatto in modo inatteso con uno spazio già noto, famigliare.

Tale sensazione è accresciuta se l’operazione è condotta in periferia, dove la bellezza è sotterranea e va ricercata o addirittura risvegliata  in luoghi impensabili. Sollevato il velo della grigia monotonia dell’ordinario si scoprono territori inusuali, carichi di fascino.

 “La bellezza è ovunque, soprattutto in ciò che passa inosservato, o in ciò che è percepito come degrado.”

Un palazzo in ristrutturazione così come il cantiere abbandonato del porticciolo di Francavilla. Ancora una volta l’essenzialità della linea lavora sull’immagine concreta di luoghi apparentemente insignificanti alla ricerca di nuove chiavi di lettura, di nuovi modi di osservare il mondo circostante.

Sempre attenti alle possibilità estetiche dense di significato offerte dall’interazione di componenti artistiche differenti,  Giustino e Manuela stanno già lavorando ad un progetto di installazioni audiovisive dal nome “Cure” dove l’attenzione è rivolta all’analisi delle fragilità umane in una dimensione sospesa tra il dolore e la guarigione.

Ad Ottobre minus.log sarà presente a Napoli con il gruppo Alhena all’Electronica Fest con un’installazione video all’interno di una performance legata alla danza contemporanea;  a Novembre parteciperà per l’Alviani ArtSpace alla fiera The Others di Torino mentre a Dicembre sarà ospite di una rassegna di videoarte abruzzese.

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Di Federica Rapino

Accumula materiali e idee nella sua cucina-laboratorio. Scrive, rincorre Novecento (il suo gatto), si interessa di storia dell’arte e coltiva una insana passione per il riuso creativo e il fai da te. A proposito della sua laurea in Operatore dei beni culturali ama ricordare: “Sono operatore. Ma veramente, essere operatore, nel mondo in cui vivo e di cui vivo, non vuol mica dire operare. Io non opero nulla”(cit).