Ricordo perfettamente il giorno in cui sentii parlare per la prima volta di politica. Andavo alla scuola elementare, quel giorno pioveva e la nostra maestra di italiano ha portato la mia classe ad assistere al consiglio comunale.
Ricordo solo che il palazzo del comune era un luogo molto ben curato con mezzi busti di gente defunta sparsi qui e là, avevo molta soggezione di quei luoghi, la maestra diceva che lì gli adulti parlavano di politica, che la politica era una cosa importante che riguardava anche noi. Non avevo capito cosa voleva dirci, ma un velo di mistero esoterico si depositava su quel luogo. Io non vedevo l’ora di andare ai giardini pubblici, con il mio amico Matteo, a mangiare il panino con il salame che custodivo gelosamente nel mio zaino.
Dopo tempo, da un giorno ad un altro, quegli stessi giardini pubblici furono smantellati per far spazio ad uno scheletro di cemento armato alto dieci piani, silenzioso e vuoto. La gente diceva che era colpa della politica, sentivo gli adulti parlare di questa politica e ad un certo punto qualcuno esclamava con gli occhi al celo: ‘’Piove governo ladro’’. Da quel giorno ho smesso di mangiare panini al salame e Il mio amico Matteo ha fatto outing.
Mentre crescevo le domande in merito alla politica aumentavano, avevo sete di sapere cosa effettivamente facessero quelle persone all’interno del consiglio comunale.
Poi, molti anni dopo, un giorno in cui le nuvole minacciavano pioggia, un mio amico mi ha invitato a fare un salto al consiglio comunale perché si parlava di gravi aumenti delle imposte per i cittadini. Ho preso la videocamera e sono andato per girare qualche immagine che vi invito a vedere. Ho riscoperto un luogo dove la politica mostra la sua praticità: relazioni sociali, saluti, strette di mano pacche sulle spalle e pacche al pacco. Un luogo di un’ umanità variegata dove LAGENTE mormora in continuazione. Tra queste mura la politica prende forma attraverso: dibattiti, interventi, bilanci, votazioni, verbali, leggi, regolamenti, deroghe, riforme, tassazioni, aumenti, corridoi, pause, vizi di forma, emendamenti, aliquote, capi gruppo, angoli della confessione, default, bilancio, regolamento, tasse, fogli di carta, tanti fogli di carta, sigarette. Ma la cosa più importante sono i CITTADINI che possono assistere alla svolgere dei lavori politici per mezzo di un’importantissima invenzione: LA SEDIA!
Attraverso la sedia ogni cittadino può partecipare gratuitamente al consiglio comunale e dare materia corporea ai visi visti solo sui manifesti elettorali. Venite al grande spettacolo dove potete ascoltare e valutare con coscienza il vostro prossimo voto.
Questa è la foto del modello esatto che trovate in consiglio comunale a disposizione per voi cittadini: