Hugo Race and The True Spirit live

Hugo Race ha attraversato trent’anni di musica indipendente spostando sempre più in là i paletti che delimitano i confini del rock e del blues, allargandone gli orizzonti ed esplorando così tutte le potenzialità dei generi affrontati, declinandoli in maniera profonda e viscerale senza mai concedere nulla alle mode del momento. Hugo Race si è esibito con i True Spirit Giovedì scorso a Pescara.

Con i Birthday Party prima e con i Bad Seeds poi ha accompagnato Nick Cave nei suoi primi anni di carriera per poi continuare in proprio con i True Spirit a proporre musica notturna e fumosa, ricca di suggestioni e cupe digressioni industriali.

La band capitanata dall’ex Wreckery si presenta al Qube Club in ottima forma ed affilata come una lama, a scaldare il pubblico prima di loro ci pensa l’ottima Julytha Ryan che ha presentato alcuni estratti del suo ultimo lavoro intitolato “The Lucky Girl”: il set della cantante australiana, seppur breve, è stato vibrante, catturando l’attenzione del pubblico accorso.

Il musicista nativo di Melbourne ha avuto il compito di affrontare il difficile pubblico pescarese – accorso numeroso pur essendo giovedì e trattandosi di un artista di nicchia -, e da subito è stato chiaro che non avrebbe fatto prigionieri. Il set è stato potente e tagliente sin dalle battute iniziali, con il trittico formato dall’ultimo singolo “False Idols”, da una “Elevate my love” proposta in versione più sostenuta rispetto a quella di “The Spirit” e da una poderosa rilettura di “Man check your woman”: questi gli apripista di un’intesa mezz’ora di corsa, carica di elettricità e psichedelia.

Pur con una mezza dozzina di date sulle spalle in nemmeno due settimane, la band consuma letteralmente il palco per un’ora e mezza, proponendo un set energico che pesca principalmente nel repertorio più recente, tra cui spiccano la ieratica riflessione sul potere dell’informazione di “The Information”, “Sleepwalker”, e il grezzo blues di “Lip service”, oltre a chicche come la cover di “Mushroom” dei Can e a una potentissima “LSD is dead”, ripescata da “The Goldstreet Sessions” del 2003, con cui Hugo Race decide di chiudere: un concerto serrato e dal piglio deciso, quello di Giovedì scorso al Qube di Pescara, dove gli spettatori e i fan si sono trovati di fronte ad uno dei migliori live act in circolazione al momento.

Per le foto scattate rigraziamo Maurizio Ruffini

Hugo Race live Pescara Qube club
Hugo Race live in Pescara @ Qube club
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Di Stefano D'Elia

Stefano D'Elia nasce a chieti l'8 giugno 1977, inizia a lavorare come dj nel 2001, ha collaborato con tutti i locali e frestival più importanti dell'area di Pescara e dintorni. è stato resident del LALLA dal 2010 al 2013 per poi prendere la gestione del locale nella stagione 2013/2014. Nel 2011 ha vinto il festival Montesilvano Scrive con il racconto "Gozzilla il 9 maggio 1978", contenuto nella sua raccolta, pubblicata nel marzo 2014,"Non potevamo fare altro" edizioni Noubs.