Sentire la versione silenziata di “Musicista Contabile”, cantata dal vivo da Manuel Agnelli col solo ausilio delle flebili casse spia sul palco, non ha prezzo: memorabile quanto una bocciatura all’esame di terza media. Il biglietto per l’ingresso al concerto pescarese degli Afterhours invece un prezzo ce l’ha avuto: 23 euro in prevendita, 20 euro al botteghino. Prezzo di cui i presenti sotto il palco chiedono il rimborso, vista la fine prematura e ingloriosa della tappa pescarese del tour di “Hai paura del buio”.
La Band milanese ci ha anche provato, in una situazione surreale in cui dalla platea si ascoltavano in playback muto i simpatici tentativi di Agnelli e compari di continuare a suonare: era quasi epico vedere Xabier Iriondo agitarsi in schitarrate scenografiche da stiloso animale da palco, arrivate alle nostre orecchie come le sommesse arpeggiate di un timido e ubriaco chitarrista da spiaggia. Dall’epica si è passati alla tragedia, quando le luci accese hanno sentenziato la fine del concerto. La tragedia si è tramutata subito in farsa, dalle italiche usanze alimentata: l’annuncio di una voce invisibile dal palco prolungatasi in scuse per poco precisati problemi tecnici, si è conclusa con un rimando al sito www.pescararock.it, indirizzo dove avere informazioni certe sul destino dei nostri dineri!
Molti di noi, poco soddisfatti delle informazioni ricevute, hanno iniziato a chiedere agli addetti ai lavori presenti sotto al palco, cosa era realmente successo e come l’organizzazione intendeva rimediare all’accaduto. E qua è iniziato il pogo: alcuni addetti ci hanno parlato di problemi tecnici riguardanti la parte di impianto fornita dal service degli Afterhours che, a quanto pare, viaggiavano a mezzo servizio, cioè si appoggiavano per metà alle strumentazioni degli organizzatori della data e per l’altra metà suonavano con le loro.
Questo problema tecnico sarebbe avvenuto a causa di alcune gocce di pioggia cadute sulla strumentazione degli Afterhours, parzialmente scoperta. Le gocce di pioggia sono state impercettibili e, inoltre, gli sbalzi di potenza si sono manifestati sin dalla seconda canzone suonata, sarebbe a dire prima dell’inizio di quelle rade goccioline di garbata pioggerellina estiva. E se la pioggia fosse caduta prima dell’inizio del concerto? In quel caso il service avrebbe avuto tutto il tempo di coprire la strumentazione, come genericamente accade. Insomma, oltre a queste parziali e poco credibili motivazione a caldo, gli organizzatori dell’evento hanno ritenuto superfluo uscire sul palco, faccia a faccia col pubblico, e dare una spiegazione quantomeno credibile, dell’accaduto. Inoltre, alcune ragazze che hanno assistito alla performance del secondo gruppo spalla, ci hanno raccontato di problemi tecnici molto simili a quelli verificatisi mentre Iriondo sculacciava la sua chitarra.
Usciti dall’antistadio Adriano Flacco, abbiamo avuto la fortuna di incontrare un membro interno dello staff degli Afterhours. L’omino Afterhours, dopo aver puntualizzato la volontà della band di risolvere la faccenda nel migliore dei modi per i fan, evitando così anche un danno d’immagine per loro, ci ha spiegato come le modalità di rimborso del biglietto sarebbero state decise dopo aver stabilito le responsabilità dell’accaduto. Siano gli organizzatori dell’evento o il management degli Afterhours, dopo aver stabilito la responsabilità soggettiva di questo disservizio, chi di dovere dovrà risarcire gli spettatori paganti. In caso contrario verrà confermata la mancanza di serietà degli organizzatori del concerto, o l’indifferenza del management della band, obbligati ambedue, secondo le loro responsabilità, a prendersi cura di quelli che sono, prima di tutto, dei clienti insoddisfatti che hanno pagato il prezzo stabilito, senza aver ricevuto il servizio pattuito come controparte dell’accordo.
Allo stato attuale, l’unica comunicazione ufficiale è stata fatta dalla Live Nation (organizzazione spettacoli Afterhours) e replicata dalla Best_eventi (organizzatrice di questo concerto sotto il nome di Pescara Rock):
“Scusandoci per i problemi tecnici del concerto di ieri sera a Pescara, indipendenti dalla nostra volontà, comunichiamo che tutti coloro che sono in possesso del biglietto del concerto di Pescara del 26.7 avranno diritto all’entrata gratuita per il concerto di Afterhours a Roma il 28.7 presso Rock in Roma c/o Ippodromo delle Capannelle. Per avere diritto all’entrata gratuita sarà sufficiente presentare il biglietto di Pescara alla cassa di Rock In Roma e ricevere in cambio il biglietto omaggio per il concerto di domani sera, 28 Luglio.“
Questo comunicato, postato sul Facebook di Pescara Rock e su quello di Besteventi, è stato largamente e negativamente commentato da alcuni degli spettatori paganti del concerto di Sabato sera. Nell’orda dei commenti infuriati e, in alcuni casi, esageratamente accesi, si è fatta avanti l’ipotesi di una Class action tramite il Codacons di Pescara. Oltre alla Class action, dobbiamo tenere presente, da oggi in poi, chi e come gestisce gli eventi musicali nel nostro Abruzzo, premiando quegli operatori che con serietà e professionalità organizzano concerti dei grandi nomi come delle piccole realtà, fornendo un ottimo servizio al pubblico e un buon ricordo ai musicisti, graditi ospiti del nostro territorio. Aspettiamo gli sviluppi di questa faccenda, sperando di poter annoverare la Best_eventi fra i migliori operatori del settore, grazie alla serietà e alla professionalità con cui gestiranno questo contrattempo, sia se saranno considerati i responsabili o le vittime del disservizio dell’altra sera. Uno scivolone può capitare anche ai migliori, tutto sta a rialzarsi nel modo giusto.